Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/265

Da Wikisource.

241

SANT’AMBROGIO.


 
Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco
    Per que’ pochi scherzucci di dozzina,
    E mi gabella per anti-tedesco
    4Perchè metto le birbe alla berlina,
    O senta il caso avvenuto di fresco,
    A me che girellando una mattina,
    Capito in Sant’Ambrogio di Milano,
    8In quello vecchio, là, fuori di mano.

M’era compagno il figlio giovinetto
    D’un di que’ capi un po’ pericolosi,
    Di quel tal Sandro, autor d’un Romanzetto
    12Ove si tratta di Promessi Sposi......
    Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto?
    Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,
    In tutt’altre faccende affaccendato,
    16A questa roba è morto e sotterrato.

Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
    Di que’ soldati settentrïonali,
    Come sarebbe Boemi e Croati,
    20Messi qui nella vigna a far da pali:
    Difatto se ne stavano impalati,
    Come sogliono in faccia a’ Generali,
    Co’ baffi di capecchio e con que’ musi,
    24Davanti a Dio diritti come fusi.