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tratte dalla lingua parlata. 411


Trabucarsi — si direbbe degli animali che hanno i loro covi sottoterra, e che escono da una buca per entrare in un’altra; il Poeta l’adopra in senso traslato, ma la parola è trovata da lui, ed è bella ed efficacissima, sebbene non usata.

Traccheggiare — indugiare, portare in lungo.

Tramenío — maneggio occulto.

Trapelo — si chiama propriamente il cavallo che nelle salite si aggiunge in aiuto a quelli che tirano la carrozza; ma per similitudine si applica, non senza ironia, ad ogni specie di aiuto.

Trar sangue da una rapa — si dice per lo più per cavar denari di dove non ce ne sono.

Trastullare — divertire.

Trepestío — calpestío, confusione di rumori diversi e indistinti.

Trescone — ballo antico, oggi rimasto in uso presso la gente di contado; fischiare il trescone vale fischiare colla cadenza del suono sul quale si balla il trescone.

Trespolo — in senso traslato questa parola si usa a significare una cattiva carrozza o calesse sconquassato, mentre in senso proprio vuol dire un piccolo sedile a tre piedi usato dalla povera gente.

Tribolo — luogo di tribolazione, di sofferenza, ed anche la stessa tribolazione.

Trinciare la giubba addosso ad alcuno — vale vituperarlo in sua assenza come usano i maldicenti di professione.

Tristo — si dice di chi mostra la povertà nel vestito consunto.

Trogolo — tronco di legno incavato che serve di mangiatoia ai maiali.

Troncovoltarsi in tronco, voltarsi bruscamente, d’improvviso.

Tronfiare — ansare.

Trovarsi al verde — vale essere agli estremi, e s’intende ordinariamente di danari.

Trovarsi col corto da piede — è modo di dire che nel suo significato materiale si applica a chi non misura a dovere il lenzuolo al letto; tantochè dopo averlo bene accomodato al capezzale, si accorge che i piedi restano allo scoperto. In senso più generale si usa parlando di colui che fallisce nei calcoli delle sue previsioni, e quando meno sel pensa si trova deluso nelle sue speranze.

Trullerie — minchionaggini, scioccherie.

Tuffar la penna — vale intingerla.

Tuffato — propriamente immerso in un liquido qualunque; e per traslato, immerso in ogni altra cosa fisica o morale.

Tuonostare in tuono, o in tono, vivere la vita artificiale imposta dalla moda.