Pagina:Versi di Luigi Plet.djvu/77

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cienti, che furono già compatiti; partito ch’era mio divisamento di prender più tardi a mio individuale profitto, affinch’essa potesse abbracciare un maggior numero di mie rime e prose inedite, le quali chiedono ancora molto lavoro di lima.

Ho gran fiducia che questa raccolta sia per esser ricevuta con buon viso, non pel merito dei componimenti che recherà, ma pel fine al quale io miro nell’offerirla. Siccome oggi io m’appello al patrocinio anche dei non Veneziani, così dichiaro d’esser disposto ad istituire gratuitamente nell’arte del canto giovani dell’uno e dell’altro sesso, anche non di Venezia, purchè sieno forniti di doni veramente idonei.

Nella mia scuola gli allievi quind’innanzi riceveranno anche lezioni d’armonia da altro maestro.

Non sarà mai ch’io leghi i miei scolari con alcun vincolo di mio futuro compenso; ma, tosto appresa l’arte compiutamente, essi potranno giovarsene con libertà, non aspirando io che al premio della loro riuscita felice e all’altro della loro amicizia.

Io mi chiamo obbligato a retribuire con una pubblica menzione individuale quanti, accogliendo la mia Raccolta e di anno in anno la Strenna, gioveranno l’assunto mio.


Ecco resa ragione della comparsa di questo libro da raccomandarsi, non pei versi che reca, ma per lo scopo a cui mira l’autore.