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(XCVIII.) |
AL SIG CO: PIETRO SCOTTI.
in cui è preso.
P
ietro, qual odo mai di Te narrarsiCosa, cui fede negar volli, e fede
Or prestar deggio? Udii, che se ben eri
Augel, cui non poteo nè lieto bosco
5Di giovanette piante, nè poteo
Piaggia dipinta d’almi fiori, e d’erbe
Trar ne gli ascosi inganni; or le già franche,
E di lor lunga libertà feroci
Ale t’involse l’amorosa pania,
10E legolle così, che poiché invano
L’oppresso lor natio vigor tentaro,
E il domo, e vinto lor primier costume,
Si stan dimesse, nè più scuoter piuma
Osan, cedendo a l’invincibile Fato.
15Nè il falso udii: troppo da te diverso
Troppo da quel di pria dissimil sei.
E quello il puote, e solo il puote Amore.
Amor, che se a gentil petto s’apprende
Sì ragion turba, sì commove, e mesce