Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/105

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(CII.)

Fervido Cozzator l’aria più fende;
90Ma in erma selva, in solitaria valle
Vinto dal fier desio talor fui duro
Terren si stende, e talor, come il punge
L’amoroso furor s’ agita, e move,
Di flebile muggito empiendo l’aure.
95Perche la cetra tuo gentil diletto
Ora lì giace polverosa, e muta?
Perchè giù cadder da 1’ adorno crine
I sagri fregi, e le si rare a i Vati
Belle ghirlande? la divina Euterpe
100Torva sel vede, e ’l folle amor ne sgrida.
Taccio le notti, ahimè, che tu ben fai
Se lente vanno a terminar lor corso,
Che Tu, nè forse dal ver parto, e il vero
Mostrami l’uso de le umane cose,
105Tu nel comun riposo, ahimè non puoi
Bassar palpebra, e 1’ una, e l’altra sponda
Stanchi del letto ingrato: ingrati, e spessi
Sospir traendo dal profondo fianco.
Oh duro flato, oh de gli Amanti acerba
110Vita d’angosce piena! E qual poi credi
Che l'altre Donne, ond’il tuo Patrio suolo


S'or-