Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/117

Da Wikisource.

lo però Te fin dal Fclfinco colle ,
Su cui torreggia tuo mirabil Tempio
Di Portici famofo, io Te chiamai
O Sacra Immago di Colei, che fola
L’ eterna mente fra tutt’ altre clelfe
Prima che folfcr le create cofc;
Te chiamai nel gran rifehio, e in Te fecuro
JVIi tenni, e fermo più, che in fua fedele
Ancora legno in tempcRofo verno;
E il Voto proferii, nè fur già tarde
L’agili pennp d* aura amica, e delira
A recartelo innanti, e Tu con ciglio
Sereno 1’ accoglierti, ed allor cadde
L’ arco a morte di man, fe in Ciel fors’ era
Scritto, che allora contra me il tendelfe.
E fe il tendea? Donna del Ciel, s’ io taccio y
Tu ben m* intendi. Però afcolta, o noftro
Dolce Prefidio, o noftra fpeme, o fida
Stella del crudo mar, eh’ andiam folcando;
Finché avrò lena, e voce, e fin che quelle
Lo Spirto reggerà membra caduche,
Ovunque io porti il piè, Vergin pietofa,
J1 benefizio tuo per me fia conto»