Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/146

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Con lor m’affido: amo i divin Poeti.
E, quando il caldo meditar gli leva
Sopra le balle terre, e i frali fenfi;
Io tutto allor fulle fublimi cetre
Sotto fplendenti immagini mi moftro,
E con le belle fomiglianze mie-
Di meraviglia amo ferir le menti.
Grande imprefa tu volgi. Io fo, qual’Alma
Dal più bell’Altro ufeita a lodar prendi,
Che-dal gran Morofin fuor tralucendo,
Divina parte del mortai fuo velo»
Celar non puote il fuo natal celelte.
Egli full’are mie, che man profana
Toccar non ofa, fin dagli anni primi
Giurammi fede. Egli nel fido labbro,
Egli nel fido petto, Egli nell’opre
Me, non timido, porta. Io nel fuo core
Imperturbabil regno: e tu, che il dei
Ne’tuoi carmi adombrar, mirami, e penfa,
Che tanto degne forgeran le lodi,
Quanto me tutte fomigliar potranno.
Ifc, e fu ’gli occhi miei nel pieno lume
Di fua beltà rilampeggiar lo vidi;