Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/17

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(XIV.)

     E su le chete, e limpide mattine
     Va meditando, se pur possa a i fonti
     Ber del culto Petrarca, e gentilmente
     Com’egli feo, filosofar d’amore.
     45Altri poi schivo di servil catena
     Prova, se col favor de l’alma Euterpe
     Possa emulando il Savonese ardito
     Nove liriche vie, novi colori
     Crear cantando, e su le proprie penne
     50Libero, e novel Cigno a i Numi alzarsi;
     Ma chi di Sorga a i puri rivi attinga
     Raro è assai più, che sul dorato Gange
     L’augel che ardendo in odoroso rogo
     Incontro al Sol dal cener suo rinasce:
     55So ben, che imitatrice immensa turba
     Del maggior Toseo pochi sensi, e poche
     Ricerche parolette, e scelti modi
     Mal ne’suoi versi dilombati, e d’arte
     Voti, e di genio a gran fatica intesse,
     60E povera del suo, mal fra suoi cenci,
     Senza rossor del disadatto furto,
     Par s’argumenta, e d’ostentar non pave
     Splendenti strisce di purpureo panno.


Chi