Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/24

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(XXI.)

     Sento il tuo Nume, e già la dotta lira
     Degna, che in sì buon dì d’alto si mova,
    20 Ecco da se fra le mie man discende.
     Chi non sà, quanto mai possente Amore,
     E quanto industre sia , l’acque, e le terre
     E l’aer vasto col pensier discorra.
     Vedrà, che quanto è Vita, e quanto è bella
     25Cura di riprodur, ciò che nascendo
     Sotto il fatal di Morte antico impero
     Cade, e vien manco, è d’Amor opra, e dono
     Amore a i pinti augei, che lieve piuma
     Atta a i diversi voli orna, e sostiene,
     30I bei fecondi amplessi, e i cari nidi,
     Amore a i muri abitator de l’onde
     I dolci furti, e i molli scherzi insegna.
     Amor le valli, Amor le dure rupi,
     Amor i campi, Amor le selve incende,
     35E le placide belve, e le silvestri
     Soavemente accompagnando, adempie
     L’eterna legge, che a i suoi forti strali
     La lunga fede, e il provido riparo
     Quaggiù fidò de le create cose.
40Però chi vegga di qual’ almo nodo


Amor