Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/34

Da Wikisource.

(XXXI.)

Piacesti a tutti. Ah se lassù mai sorda
65Non è l’alta Bontate a i giusti prieghi,
Te al Popol tuo, Te al nostro ben, Te a quella,
Incontro a cui non prevarran d’abisso
Le nere porte, Te pietosa serbi,
Te, Signor, viver faccia i dì, che visse
70De l’intatta su i flutti Arca notante
Il santo Fabbro, e, se sia d’uopo scemi
Parte dei nostri giorni, e a i tuoi l’aggiunga
Vivi, eccelso Signor, vivi, e quand’ami
Di respirar da le tue gravi cure,
75Queste, che t’offro, d’un tuo sguardo degna
Non ignobili Rime, e le bell’arti
Languenti, e meste, e me, cui forse Apollo
Diè gentil cetra, a l’Ombra tua raccoglia.


AL