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(XLII.)


AL SIG. GIAMPIERO ZANOTTI

Sopra la sua amicizia per lui.


E
Rato bionda, e la celeste Euterpe

Gemmata il manto, e fior cosparsa il crine
Forse ritienti tra i Giardini eterni,
E l’auree logge del cetrato Apollo,
5Giampier di Poesia divin Maestro?
Crederlo giova: oimè venti Albe io vidi
Pinger l’Olimpo di color rosato,
E Te non vidi onor de’ sacri Ingegni:
Nè fur mie piante già in tracciarti pigre,
10Sassel l’Usciera di tua Casa omai
Di mio soverchio ricercar sdegnosa.
Amor, che vien da le bell’ arti amiche,
Di Gloria, e di Virtù coronatrici,
Teco mi giunse di sì forte nodo
15Che il nero dente de l’età vorace
De’ marmi domitore, e de’ metalli
Certo non romperà. Tolgami il Cielo
Quanto vil voglia di profano Vulgo
Pregia quaggiuso, e Orientali gemme,
20E bionde masse di dorato limo,


A sof-