Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/50

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(XLVII.)

Che omai vicina a soggiacer parea
Al fato de le cose. A la grand’ ombra
Sicure torneran Giustizia, e Fede,
Clemenza, Largità, Pace a rifarvi
70Più lieto nido, e a ribaciarsi in fronte.
L’ultimo amabil suo possente ramo
Tutta in se chiude de 1’antico seme
L’Indole invitta, e ’1 vigor maschio, e primo:
E con sì belle cure, e sì remote
75Dal pensar nostro custodillo il Cielo,
Che ben si puote argumentar, che 1’abbia
Unica, e sola, ma verace, e certa
Speme lasciata al glorioso Tronco.
Signor, quest’era il favellar concorde,
80E ’1 pregar de le Genti; e non mai meglio
Manifestossi, come ovunque grande,
Ed adorato il Nome tuo risoni,
E qual di tue fortune alto risieda
In ogni gentil cor tenace affanno.
85Or con quel Volto, fuor di cui traspare
Perpetuo lume di rcal clemenza,
Queste, o Farnese Eroe, placido accogli
Industri carte, che il divino Apollo,


Per-