Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/61

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(LVIII.)

180E però noi cantiam Te da 1’auguste
      Soglie de 1’alto Cesare guerriero,
      Te de gli ottimi suoi doni splendente,
      Terzi, a noi reso. E forse Tu non sei
      De i canti nostri non che rara luce,
      185Materia ancor sì riccamente stesa,
      Quasi miniera Eoa, per tanti rami
      Di sempre pullulante oro riposto,
      Onde ogni largo ragionar si stanchi?
Io non andrò là per la muta, e sacra
      190Di tante età caligine profonda,
      A rinvenir l’invitto Terzo, ond’ebbe
      L’eccelsa Gente tua principio, e nome:
      Allor d’Adam dal riparato fallo
      Dodici volte sopra mille il sole
      195Dei tempi guidator, corso avea tutti
      I segni ardenti de 1’obliquo cerchio:
      Terzo di Longofredo inclita prole,
      Di Longofredo, che i cavalli, e 1’aste
      Con Rolofando Regnator Boemo
      200Nel sen d’Ausonia a guerreggiar venute
      Reggea congiunto al Re Duce supremo,
      Nembo di guerra, che l’Italia avvolse,


E trion-