E trionfante largo Regno ottenne:
Terzo in Italia nato, e grande eletto 205Novo in Italia a radicar Legnaggio,
Che de le bellicose Aquile, un giorno
Del domato universo arbitre fole,
Fin da l’origin sua ligio, e devoto,
Carco de lo splendor di tanti lustri 210Oggi de l’Eridania avita Sissa
Soave frena, e signoreggia i lidi.
Questi del Greco, e insiem fatal rovina
Del Saraceno ardir, di quante stragi
Sazio, e di quante mai palme superbo, 215Da cento uscendo superate pugne,
A piè non venne del fecondo Enrico,
Che il crin cingea d’Imperial corona?
Quanta, e quale da lui non indi forse
Sincera di magnanimi Nepoti, 220Per ogni lato di sublimi Donne
Rinovellata dai fecondo grembo,
Non tralignante mai serie felice?
Non i forti Gherardi, e non quel prode
Per buon valor, per militar consiglio 225Insigne Pietro, e non il primo Guido