Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/8

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(V.)

Tua gentil Patria, da poiche tua sorte
Ti trasse al fianco de l’eccelsa Donna,
45Che il Reno inchina, e Trebbia, e Taro adora,
E a Te commessa fu la nobil cura
Di quella Vita, che a l’eterno fuso
Tra i nostri Voti, e tra il favor de Numi
Tutta d’elette fila d’or s’intesse!
50Certo non dee tanto Città dolersi
Se memorabil arco, o se d’antiche
Note segnata trionfal colonna,
O vasto immenso popolar Teatro,
Al fiero, e spesso urtar de’ rapid’anni
55Caggia, e lasciando lei d’un fregio ignuda
Non poco spazio di deserto piano
D’inonorata ampia rovina ingombri,
Quanto, se il piè da lei lontano volga
Uom prode, e saggio, che al suo bene intende,
60E nobiltate estima inutil dono,
Che solo và de’ non suoi pregi, come
De le altrui penne insano augel, superba.
Non Roma stese di se l’alto grido
Su quanta Terra il Sol girando scalda
65Per Terme, e Templi, o per marmoreo Circo


Opre