Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/87

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(LXXXIV.)

Or’ è, ch’ a mente ad ora ad or ti torna
Qual d’incorrotta fè, qual d’alto senno,
45D’alto consiglio in sen tesor chiudesse;
E qual su le sue labbra aurea soave
Vena di dotto ragionar versasse
Colei, che l’alte orecchie, e le superbe
Mente de i Re dolce lusinga, e piega;
50E vederlo ti sembra, allor che i cari
Patrj tetti lasciando in mezzo ai plausi,
E a i fausti Voti al Tebro il piè rivolse,
E Te in fronte baciando altro promise
Che là restarsi cener bianco, e freddo;
55Simile a Pianta, che qualor più lieta
Incontro al Sole con le folte chiome,
Col forte tronco si solleva, e largo
Ristoro d’ombre a i Greggi stanchi, al lasso
Passaggier porge, e il natio campo onora,
60Da inaspettata acuta folgor colta
Da 1’alto al basso inaridita cade.
O nostra sventurata egra Natura,
Che cadendo altrui sei lunga di pianto
Cagione; e se più tardi il fosco prendi
65Cammin di morie, 1’altrui duro Fato


Las-