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(LXXXVII.)

Nelle Nozze della Signora D.BRADAMANTE
nata MARCHESA SCOTTI di CASTELBOSCO,


Col Sig. MARCHESE GIOSEFFO MALVICINI
FONTANA di NIBBIANO.


Ai nobilissimi sposi


N
On io, se move da i superni giri,

Velato il capo di purpuree rose,
Agitator d’inestinguibil face
L’immortale Imeneo, non io col Coro
5De le Castalie Dee sempre di Cirra
Lascio le cime, nè da l’auree sedi
Ad incontrarlo le sonore penne
A i fatidici versi apro, e disciolgo:
Ma quando per Eroi, che bella fanno
10Questa, a cui caro vivo, età felice,
Egli quaggiuso appar, ricca tenendo
Per man catena da gli Dei commessa
Al buon lavoro de l’eterne incudi:
Presa la Cetra, che in Savona un tempo
15Solo nomi onorò di viver degni,
Sorgo, e al vegnente Dio carmi preparo,
Che poi sel sanno de’ suoi nodi illustri


A l'al-