Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/97

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(XCIV.)

Del Re Toscano, e Tu da Lui scendesti.
Quinci nel Ceppo altier, che ti produsse,
Regal gloria vetusta ancor s’aggira,
E, come Tuo primier caro alimento,
160Per le vecchie radici, e per le fresche
Fronde tacita serpe, e di sua tempra,
E del Tuo genio i novi Frutti imprime.
Guarda poi quante di tua Schiatta usciro
Per brando invitto, e per egregio senno
165Utili a i Regni, e a i grandi uffizj intente
Anime forti, di cui l’Adria serba,
Serban’Arno, ed Insubria, e Tebbro, ed Istro
Alte memorie, che fan guerra al tempo,
E le rispetta il tenebroso obblio.
170Del tuo prisco Dondazio ancor ricorda
L’orgoglioso Tidon le leggi, e il freno,
Che da Lui prese, e di lontane lodi
Tutta l’ampia sua Valle ancor risona.
Ma troppo largo mare a fender prendo,
175E me sgrida Imeneo, scotendo in alto
La Nuzial sua Teda, e la vagante
Prora del gran cammino a Te ritorce,
Nobil Gioseffo, che, qual Torre in bruna