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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 1, 1792 - BEIC IE6478057.djvu/182

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1538. Picciola è la sua elevatezza, e mirato dal Porto di Pozzuolo, sembra un cono ottuso, ma giungendo su la cima, si scopre non essere questo cono, che una parte esteriore del cratere, i cui orli superiori formano un circolo, che ha forse di diametro 150. piedi.

All'uso degli altri Vulcani le interiori pareti del cratere verso il fondo si restringono, e tanto esse, che detto fondo, come l'esterno di Monte Nuovo costano di un tufo friabile, in più luoghi vestito di piante. Il mare bacia le falde di questo Vulcano, le quali se si scavino alcun poco, così dentro l'acqua, che fuori, si senton caldissime. Ed il medesimo effetto proviamo razzolando il fondo del cratere. E dalle prodotte scavazioni sollevansi di subito tenui, e caldi fumi. Nelle viscere di Monte Nuovo covano adunque tuttora le ultime reliquie de' vulcanici accendimenti.

Nell'esterne pareti del Monte sono conficcati più pezzi di lave, meritevoli di riflessione per la singolare loro indole. Portano un carattere di mezzo tra la lava, e la pomice: quindi le chiamerei lave pomicose. Hanno la leggerezza, e