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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 1, 1792 - BEIC IE6478057.djvu/183

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la friabilità delle pomici compatte. Il dente che in certe pietre vuole esser giudice, le riconosce, rompendole, per pomici. Il tatto ne è secco, ed aspro, siccome avviene in simil sorta di produzioni vulcaniche. La struttura però non è punto fibrosa, al contrario di quel che osserviam nelle pomici vulgari, ma granosa, e similissima a quella di assai lave; come lo manifesta anche l'aspetto interiore. Siffatta produzione la reputo adunque rilevante, per essere un punto di mezzo tra le lave, e le pomici. La base di queste pietre è un sasso di corno, mescolato a poche squame feldspatose. Tai pietre si appiccano appena alla lingua, e mettono un picciolo odore d'argilla. Il loro prodotto alla fornace dà uno smalto compatto, grigio-nero, translucente negli angoli, e che manda qualche scintilluzza all'acciajo.

Verso il fondo interno del cratere risalta pure dal tufo la medesima lava, penetrata dai feldspati, ma più compatta, e più pesante, ed oltracciò intersecata da eleganti e lustri filoncelli di nero smalto di varia grossezza. Sono in forse, se questa smaltina vetrificazione sia stata