![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
130 |
dai nominati prodotti vulcanici, anzi erratico sul lido, non può fornirmi luogo a' fondati discorsi.
Dalle lave a base di pietra cornea di detto Scoglio, e di Procida si è ottenuto alla fornace uno smalto compattissimo, duro, scintillante all'acciajo; e dalle lave a base di sorlo in massa, come altresì dalla pomice, e dallo smalto, originati dalla medesima pietra, è provenuto uno smalto scoriforme, e sì bollicoso, che in buona parte è uscito del crogiuolo, non ostante che ne riempiesse soltanto la metà. Ad onta però di tanta liquefazione non si è osservato ne' feldspati cangiamento sensibile.
Termino il Capitolo con una osservazione intorno agli smalti delle Pietre Arse, e di Procida. Questi hanno la massima friabilità. Un leggiere colpo di martello riduce pezzi grossi in frammenti, quando gli smalti di più altri Vulcani, come a suo luogo vedremo, posseggono considerabil durezza, superiore d'ordinario a quella del vetro volgare. Giudico cotal difetto esser nato dall'acqua marina frammischiatasi allo smalto, quando era liquido, e che veniva sollevato sul