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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 1, 1792 - BEIC IE6478057.djvu/192

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dai nominati prodotti vulcanici, anzi erratico sul lido, non può fornirmi luogo a' fondati discorsi.

Dalle lave a base di pietra cornea di detto Scoglio, e di Procida si è ottenuto alla fornace uno smalto compattissimo, duro, scintillante all'acciajo; e dalle lave a base di sorlo in massa, come altresì dalla pomice, e dallo smalto, originati dalla medesima pietra, è provenuto uno smalto scoriforme, e sì bollicoso, che in buona parte è uscito del crogiuolo, non ostante che ne riempiesse soltanto la metà. Ad onta però di tanta liquefazione non si è osservato ne' feldspati cangiamento sensibile.

Termino il Capitolo con una osservazione intorno agli smalti delle Pietre Arse, e di Procida. Questi hanno la massima friabilità. Un leggiere colpo di martello riduce pezzi grossi in frammenti, quando gli smalti di più altri Vulcani, come a suo luogo vedremo, posseggono considerabil durezza, superiore d'ordinario a quella del vetro volgare. Giudico cotal difetto esser nato dall'acqua marina frammischiatasi allo smalto, quando era liquido, e che veniva sollevato sul