Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/126

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     A to gleda Junak Asan-Ago;
85Ter dozivglie do dva sîna svoja:
Hodte amo, sirotize moje,
Kad-se nechie milovati na vas
Majko vascia, serza argiaskoga.
     Kad to ula Asan Aghiniza,
90Bjelim liçem u zemgliu udarila;
U pût-se-je s’duscjom raztavila
Od xalosti gledajuch sirotag.g



(a) Non essendo i varj caratteri usati in Dalmazia molto comunemente noti, credo prezzo dell’opera il trascrivere questi quattro versi ne’ tre principali, cioè nel Glagolitico, o Geronimiano de’ libri Liturgici, nel Cirilliano de’ documenti antichi, e nel corsivo Cirilliano de’ Morlacchi, che molto somiglia al corsivo de’ Russi, se alcune sue note particolari se n’eccettuino.

Ⱎⱅⱁ ⱄⰵ ⰱⱑⰾⰻ ⰲⱜ ⰳⱁⱃⱑ ⰸⰵⰾⰵⱀⱁⰻ̆?

Ⰰⰾⱜⱄⱆ ⱄⱀⱑⰸⰻ, ⰰⰾⱜⱄⱁ ⰾⰰⰱⱆⱅⱁⰲⰵ?
Ⰴⰰⱄⱆ ⱄⱀⱑⰸⰻ ⰲⰵⱋⰱⰻ̄ ⱁ̄ⰽⱁⱂⱀⱆⰾⰻ;

Ⰾⰰⰱⱆⱅⱁⰲⰵ ⰲⰵⱋⰱⰻ̄ ⱂⱁⰾⰵⱅⱑⰾⰻ.
Што се бѣли въ горѣ зеленой?

Аль сꙋ снѣзи аль сꙋ лабꙋтове?
Да сꙋ снѣзи вещбы ѡкопнꙋли;

Лабꙋтове вещбы полетѣли.

Il corsivo de’ Morlacchi è men bene ortografato, ma mantiene più la verità della loro qualunque siasi pronunzia, da cui nel testo io mi sono un po’ allontanato.

Il Serviano majuscolo de’ Calogeri, e il corsivo usato nell’interiore della Bosna, ch’è quasi arabizzato, sono anch’essi curiosi; ma sarebbe di noja il riferirli.