Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/222

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Le Lane di Bossiglina si distinguono da quelle de’ vicini luoghi per la loro buona qualità; e questa prerogativa è probabilmente la conseguenza dell’attenzione d’alcuno de’ passati Vescovi, che avrà voluto migliorarvi le razze delle pecore, col trarne d’Italia. V’à ogni ragion di sperare dall’umanità, e lumi dell’ottimo Prelato Monsignore Antonio Miocevich, che attualmente copre con sommo lustro la Sede di Traù, qualche maggior benfizio a que’ poveri Vassalli.

Dopo Bossiglina costeggiando il mare trovasi la Villa di Seghetto, circondata da ben coltivata campagna, che s’innalza ascendendo verso i monti, ed offre in ogni stagione a’ naviganti uno spettacolo ridente pella quantità d’ulivi ond’è ricoperta. Da questa Villa a Traù si va per un cammino piano non discosto dal mare.

§. 3. Della Città di Traù, e del Marmo Traguriense degli Antichi.

Traù, detta dagli Slavi Troghir, lontana da Sibenico intorno a trentaquattro miglia di mare, se non è Città molto considerabile pell’estensione delle sue mura, o pel numero de’ suoi abitanti, lo è però assai pell’antichità della sua fondazione, pe’ dotti Uomini che produsse, e pello spirito di concordia Cittadinesca, che vi regna. I Siracusani moltiplicatisi nell’Isola d’Issa fuor di proporzione coll’angusta circonferenza del paese, staccarono una Colonia, che andò a fabbricare Traù. La situazione, ch’eglino scelsero, prova che i Greci furono in ogni tempo avveduti, e che non degenerarono trapiantandosi in paesi stranieri. Giace questa Città su d’un’Isoletta artificiale congiunta al Continente da un ponte di legno, e coll’Isola Bua da un sodo argine di muro