Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/259

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gli danno l’aspetto d’un aggregato di pilastri. L’erosione degli spruzzi dell’acqua marina divide la superficie esterna di quella pietra arenaria in areole romboidali, curvilinee, simili a quelle che si osservano ne’ filoni DDDD Tav. VIII, co’ quali à comune l’origine. La sola riflessibile differenza, che vi ò veduta, si è, che in queste i canaletti, che circoscrivono i ritagli romboidali sono concavi, laddove i filoni DDDD gli ànno prominenti.

La differente positura, o per meglio dire la differente sezione de’ filoni, che ànno pur la medesima indole, produce questo diverso fenomeno. Quelli della Tav. VIII soffrono di fronte l’urto de’ flutti; questi più vicini a Spalatro lo ricevono sull’ampia estensione del fianco, cui espongono al mare scoperto. La casa di campagna del Sig. Co: Capogrosso, deliziosamente situata sull’altezza della costa, è il confine di questa combinazione, che resta interrotta da un nuovo seno del mare, che à intorno a dugencinquanta piedi di corda. La di lui curva è scavata in istrati ineguali d’argilla arenosa, azzurrognola, e giallastra, semipetrefatta, e in varj luoghi attraversata da fascie orizzontali di pietra, che cede fendendosi in ritagli quasi cubici all’azione dell’aria, e del mare. Il corno ulteriore del picciolo seno è di rupe arenaria forte, e forma un promontorietto, dietro a cui internasi un nuovo seno, che à per confine un’altra punta quasi affatto marmorea. Quest’alternazione d’argilla, ora più ora meno petrosa nelle sinuosità, e di rupe compatta ne’ Promontorj, che costantemente progredisce quasi fino alle foci di Narenta, gli scoglietti marmorei, che in molti luoghi appariscono fuor d’acqua, o veggonsi poco sotto il livello ordinario del mare, e l’Isole petrose, che stendonsi lungo il Continente della Dalmazia a destra, e a