Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/297

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mesce acqua, e vino, va girando all’intorno di bocca in bocca per sino a tanto ch’è vuoto. Spesso vi si mettono in fusione le basette de’ convitati: ma il vino non si guasta per così poca cosa.

Qualche convitato più assetato degli altri si traeva di capo il berretto, e bevea con esso. Tutte le porcellane, e majoliche di que’ buoni selvaggi consisteano in due o tre scodelle di legno, nelle quali avevano posto varie qualità, e manipolazioni di latte; ogni galantuomo della brigata v’attingeva coi suo cucchiajo; così fecimo noi, un Uffiziale Morlacco, il Vukovich, e le nostre guide ad un tempo, con santa uguaglianza. Il degno, e dotto Vescovo era tanto contento quanto qualche altro potrebb’esserlo a Tavola co’ suoi Canonici.

La loro maniera d’arrostire i Castrati, e gli Agnelli è semplicissima. Sventrato e scorticato l’animale, sfrondano un grosso ramo d’albero, e ve lo infilzano tutto intiero; s’accende un gran fuoco dinanzi ad esso di modo, che prima dall’una parte, poi dall’altra si cuoce bene. Negl’intingoli loro entra sempre l’aglio come droga principale; e ànno delle detestabili torte di latte, e farina, nelle quali entra pur l’aglio. Io mi sono in seguito così ben accomodato ai cibi Morlacchi, che non di raro m’è accaduto di mangiare di buon appetito il latte inacidito, l’aglio, e le scalogne col pane d’orzo, che sono le loro vivande ordinarie. Vagando pella campagna vicina al Sepolcreto trovansi delle rovine d’antiche abitazioni affatto distrutte, che mostrano d’essere state di qualche stabilimento Romano.

§. 4. Pianura di Pascopoglie, Fonte Salsa, Isola d’Otok. Rovine della Colonia Equense.

La Cettina ingrossata dal concorso de’ varj rami provenienti dalle sorgenti di Jarebiza, attraversa con