Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/313

Da Wikisource.

quasi verticali, e la loro formazione è analoga alla genesi di quelli, che si veggono presso Spalatro, vale a dire, che deggiono il loro induramento alle acque filtratesi pelle fenditure. Nel rendervi conto di qualche osservazione fatta lungo i lidi del vicino mare, che formano la parte esteriore del monte Dinara, io vi descriverò un pezzo di stratificazione simile a questa, che vi si vede scoperto, e cui ò fatto disegnare come istruttiva, e singolar cosa. Nel tenere di Slime, proseguendo il cammino, trovansi in gran quantità, e varietà d’impasti le focaje di vari colori, e curiosi impasti marmorei di Corpi marini, suscettibili di bel pulimento. Io ne conservo qualche esemplare, che occuperebbe degnamente un luogo in qualunque Museo. Fra questi merita d’essere distinto un marmo aggregato, composto di Lenticolari, con frammenti d’altri Corpi marini lapidefatti, e di sassolini bianchi, angolosi. Fra le picciole Lenticolari presevi dentro, e petrificatevisi, ve n’ànno anche di quelle che mostrano le concamerazioni loro al di fuori. Scorrendo pella superficie lisciata di questo marmo, coll’occhio nudo si veggono moltissime varietà di sezioni delle Lenticolari prese; e non v’à poi quasi alcuna delle particelle, che lo compongono, nell’esame di cui non prenda diletto l’occhio armato di lenti. Il Fiume, lungo le rive del quale ò sempre cavalcato, è per ogni dove ingombro di tofi, che di giorno in giorno più crescono, e lo rendono innavigabile, ad onta della gran quantità d’acqua perenne ch’egli conduce, e del gran vantaggio che dal navigarlo sino a Duare ne ritrarrebbe la Nazione. I monti di Pogliza, che sorgono a destra della Cettina, non meno che quelli di Slime, di Svinischie, e di Cuccichie sono assai abbondanti di quercie, i tronchi delle quali potrebbono allora con poco dispendio esser tra-