Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/324

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La Punta A del Promontorio è di Cote rovesciata. La muraglia B è pur di pietra arenaria. Le rovine segnate C sono prodotte dallo scioglimento della terra semipetrosa D, a cui sta appoggiata la muraglia tutta. Un’altra costa di muro naturale vedesi alla lettera E, come alla F nuovi filoni di terra azzurrognola. GGG sono pur muraglie biancastre; ed HHHH altri ammassi di Argilla marina indurata senza vestigio di Testacei. Le acque, che scendono giù pel dorso del monte formano la crosta tartarosa IIII, alcuni gran pezzi della quale veggonsi giacere al lido del mare caduti dall’alto. Il sasso K è uno di quelli, che compongono la muraglia B, lungo due piedi. Queste muraglie naturali sono così ben connesse, che a prima vista potrebbono esser prese in iscambio, e sembrare residui di fabbriche antiche.

Quattro miglia a Levante del picciolo seno, dove mi sono fermato per far disegnare le muraglie naturali, trovasi la Vrullia. Questo nome è ad un tratto comune ad una Montagna, ad un Vallone, e alle Fonti submarine, che vi si veggono. Il Vallone è quel medesimo, di cui ò parlato al §. 7. Egli sembra essere stato scavato da un fiume antico; le fonti che gorgogliano per di sotto il mare, sono tanto considerabili, che ad un risorgimento di fiume sobbissato potrebbono convenire. Vrullia à radice comune colla voce Vril, che significa in Islavo fontana; e questa etimologia rendendo il nome di Vrullia (ch’è la Berullia del Porfirogenito) analogo a quello di Peguntium, da che πηγή, e Vril sono sinonimi, mi conduce a credere che in questo luogo, non già alle foci della Cettina fosse il Castello Pegunzio degli antichi Geografi. Vestigi riguardevoli d’Antichità non sussistono in que’ contorni: ma ben si conosce dalla quantità di frantu-