Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/351

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terra abitabile s’accresce, e il mare ritirasi manifestamente abbassandosi di livello: ma per una strana fatalità, anche inquesto vollersi mescolare i Teologi del Nord (che dicono poi male de’ nostri) e ruppero talmente la testa alle persone negando ad alte grida quanto da’ sunnominati Osservatori venne asserito, che non se ne sa più che cosa credere.

Ma io mi sono lasciato ire ben lontano dal Primorie senz’avvedermene; lasciamoli contendere a loro piacere, e torniamocene alle nostre acque.

La pescagione delle Sardelle, e degli Sgomberi è la più ricca, che soglia farsi lungo le rive del Primorie. Il tempo di eseguirla è nelle notti oscure; il pesce viene ingannato dalle barche dette illuminatrici, che portando su la prua un fuoco di Ginepro, o di Sapino acceso, lo conducono a numerosi stuoli nelle reti vicino a terra. Ciascuna di queste reti, che chiamansi da Tratta, ricerca tre barche; una maggiore, in cui giace la Tratta medesima, e due minori fornite di legna, che servono di guida al pesce allettato dal loro lume a seguirle sin dentro alle reti. Tredici uomini sono impiegati per ciascheduna Tratta, e questi divengono eccellenti marinaj dopo pochi anni d’un tal esercizio, che gli espone sovente a combattere con improvvise nembate, o a vincere a forza di remi l’ostinazione or delle calme, ora de’ venti contrarj. L’arte Pescatoria fiorì altre volte in Dalmazia: ma dappoichè ai di lei prodotti, che spacciavansi felicemente pella Terra Ferma, sono stati a poco a poco maliziosamente da privati interessi surrogati gli stranieri, invece di perfezionarsi, e dilatarsi à perduto molte delle antiche industrie, ed è assai meno estesa a’ giorni nostri di quello fosse nell’età passata. Uno degl’impedimenti alla propagazione della Pesca è anche divenuto il prezzo delle resinose