Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/415

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mentate nelle congiunzioni; la lastra superiore è mobile a piacere del padrone, che vi tiene sopra un peso di sassi affinchè il vento non la sollevi allorchè soffia con troppo impeto; l’apertura della lastra anteriore, per cui le api entrano, ed escono, è picciolissima. Questi alveari sono moltiplicatissimi nel medesimo luogo; e il Conte Evelio ne possiede parecchie centinaja. Egli usa d’ogni diligenza perchè non manchino d’acqua, e di pascolo, alle quali due disgrazie principalissime vanno soggetti gli Apiarj dell’Isola.

Ad onta del suolo pietroso la Brazza fa gran quantità di vino, il quale universalmente è tenuto pel migliore della Dalmazia; questo articolo, le legna, e gli animali pecorini sono il nerbo delle rendite de’ Brazzani. L’Isola produce anche oglio, fichi, mandorle, seta, zafferano, e qualche poco di grani. V’è una quantità grandissima di Lentischi, dalle bacche de’ quali i poveri contadini fanno oglio negli anni poco abbondanti d’ulive. Io ò avuto un saggio di quell’oglio procuratomi da un Gentiluomo del paese, e mi sono provato a condirne le vivande, nè m’è sembrato difficile l’avvezzarmi al suo odore un poco forte. Le provvigioni necessarie al sostentamento della vita si comprano a bassissimo prezzo in quell’Isola, e con poco denaro si mangiano anche de’ bocconi ghiotti; si ànno pell’ordinario tre beccafichi per un soldo Veneziano, e tutto il resto in proporzione. La Pesca è anch’essa un articolo non indifferente pell’Isola: ma non è così considerabile come quella di Lesina, e di Lissa; nè le acque della Brazza ànno pesci particolarmente abitanti de’ loro fondi.

Si può quasi considerare come una continuazione della Brazza l’Isola vicina di Solta, Όλύνθα di Scilace, detta Solentum nella Tavola Peutingeriana, quantunque