Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/61

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dov’ora è la Chiesa di S. Pietro di Morpolazza, appiè delle colline, sorgeva qualche stabilimento Romano. Vi restano tuttora degli avanzi di pietre lavorate, e qualche frammento d’Iscrizione. L’Arausa dell’Itinerario d’Antonino non dovrebb’essere stata molto lontana da questo luogo. È andato molto lungi dal vero chi à creduto che Arausa, o Arauzona, sia Zuonigrad, Piazza ch’è ben trenta miglia più addentro, e lontana dalla strada, cui fece quell’Imperatore.

I corpi marini fannosi vedere fra Ostrovizza, e Morpolazza su’ colli di Stancovzi, e fra Morpolazza, e il mare per tutte le falde di Bagnevaz, e di Radassinovaz.

Il Contado di Zara avea molti altri stabilimenti Romani, de’ quali, quantunque sieno periti anche i nomi, troverebbonsi però de’ vestigj coll’ajuto della Carta Peutingeriana. D’alcuni rimangono i nomi tuttora come sono Carin, e Nadin, sorti dalle rovine di Corinium, e Nedinum; io non posso per ora renderle conto di ciò, che vi si osservi, non avendoli visitati. Mi fu però detto, che presso Carin si veggano tuttora de’ vestigj d’un Anfiteatro.

Ò voluto con una stucchevole precisione parlare a V. E. di tutti i luoghi, dove ò trovato lapidefatti d’origine marina, e di tutte le pianure, o Valli coltivabili ed amene, che ò veduto cavalcando per una picciola porzione del Contado di Zara, perchè la non si lasciasse ingannare da quanto fu scritto poco veracemente degli eterni dirupi1 della Dalmazia, della continuità di non so qual masso marmoreo che la compone, e della rarità, o difficile riconoscimento de’ corpi marini la-

  1. Donati Saggio di Storia Nat. p. VIII, IX.