Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/82

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i Missionarj del Mondo non basterebbono a sradicarnela. Il Morlacco è naturalmente portato a far del bene a’ suoi simili; egli è gratissimo anche a’ più tenui benefizj: ma guai a chi gli fa del male, o lo ingiuria! vendetta, e Giustizia corrispondono fra quella gente alla medesima idea, ch’è veramente la primitiva; e corre un trito proverbio, alla di cui autorità purtroppo deferiscono: Kò ne se osveti, onse ne posveti: „ Chi non si vendica, non si santifica. „ È notabile cosa, che in lingua Illirica Osveta significhi egualmente vendetta, e santificazione; e così il verbo derivato Osvetiti. Le inimicizie antiche delle famiglie, e le vendette personali fanno scorrere il sangue dopo molti, e molti anni; e in Albania, per quanto mi vien detto, sono ancora più atroci gli effetti loro, e più difficilmente riconciliabili gli animi esacerbati. L’uomo del più dolce carattere è in quelle contrade capace della più barbara vendetta, credendo sempre di far il proprio dovere nell’eseguirla, e preferendo questa pazza chimera di falso onore alla violazione delle più sacre leggi, ed alle pene, che va ad incontrare con risoluzione pensata.

Pell’ordinario l’uccisore d’un Morlacco, che abbia parentado forte, è in necessità d’andarsene profugo di paese in paese, nascondendosi pel corso di parecchi anni. S’egli è stato assai destro, o assai fortunato per isfuggire alle ricerche de’ suoi persecutori, e si trova d’aver ammassato qualche denaro, cerca d’ottenere il perdono, e la pace, dopo un ragionevole tempo; per trattare delle condizioni di essa dimanda, ed ottiene un salvocondotto, che gli viene fedelmente mantenuto sulla parola. Egli trova de’ mediatori, che in un determinato giorno uniscono i due parentadi nemici. Il reo, dopo alcuni preliminari, è introdotto nel luogo dell’assemblea strascinandosi per terra a quattro zampe, e tenendo appeso al