Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/84

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casi s’alzava dall’uditorio la voce d’alcuno degli astanti a dire Nie tak, „ la non è così.“ Pretendesi, che per evitare questo scandalo sia stata usata dell’attenzione in raccogliere tutti que’ libri, di modo che pochissimi se ne ritrovano in Morlacchia. La prontezza di spirito di questa Nazione si dimostra benespesso nel dar risposte piccanti. Un Morlacco di Scign trovavasi presente, dopo l’ultima guerra della Serenissima Repubblica col Turco, al cambio de’ prigionieri. Davansi parecchi soldati Ottomani per riscattare un Uffiziale de’ nostri. Uno dei Deputati Turchi disse con ischerno, che gli sembrava i Veneziani facessero un mal mercato. „ Sappi, rispose il Morlacco, che il mio Principe dà sempre volontieri parecchi asini in cambio d’un buon cavallo.“

Ad onta delle ottime disposizioni naturali ad apprendere ogni cosa, i Morlacchi ànno imperfettissime nozioni di Georgica, e di Veterinaria. La tenacità degli usi antichi singolarmente propria della Nazione, e la poca cura, che s’è avuto sino ad ora di vincerla coi mostrar loro ad evidenza l’utilità de’ nuovi metodi, deve condurre necessariamente questa conseguenza. I loro animali bovini, e pecorini soffrono sovente la fame, e il freddo allo scoperto. Gli aratri, de’ quali si servono, e gli altri stromenti rurali sembrano essere della primissima invenzione, e sono tanto dissimili dai nostri, quanto lo sarebbono le altre mode dei tempi di Trittolemo dalle usate nell’età presente. Fanno del burro, del cacio, della giuncata fra il bene, e il male; e forse non vi si troverebbe che dire, se manipolassero queste preparazioni di latte un po’ meno sporcamente. L’Arte del Sarto vi è circoscritta agli antichi, e inalterabili tagli d’abiti, che si formano sempre delle medesime stoffe. Una tela più alta o più bassa dell’usato disorienta il sarto Morlacco.