Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/95

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Un altro giuoco proposto fu il varcare d’un salto nove cavalli, posti l’uno accanto l’altro; il terzo, di conoscere la sua futura sposa fra nove fanciulle coperte da’ loro veli. Janco era ben un valoroso soldato, ma non sapea far di queste galanterie; un suo nipote le fece per lui, e non vi fu che ridire, poichè l’usanza lo permetteva come permette in codesta vostra Isola, Regina dell’Oceano, il pagar un uomo, che faccia alle pugna in cambio dello sfidato. La maniera, con cui Zéculo, il nipote di Janco, indovinò qual fosse la Sposa promessa allo Zio, fra le nove altre giovani, merita d’essere riferita, e d’allungare la mia digressione. Egli distese sul pavimento il manto, che si trasse di dosso, e così in farsetto, dice il Poeta,

                                             „ A par del Sole
               „ Zèculo risplendè folgoreggiante.

Quindi gettovvi sopra una manata d’anella d’oro, e rivoltosi alle giovani velate:

                                             „ Su via raccogli
               „ Le anella d’oro, amabile fanciulla
               „ Tu, che se’ a Janco destinata; e s’altra
               „ Stender la mano ardisse, io d’un sol colpo
               „ Troncargliela saprò col braccio insieme.
               „ Tutte addietro si fer; ma non già addietro
               „ Volle di Janco la fanciulla farsi,
               „ Che l’auree anella si raccolse, e adorna
               „ Ne feo la bianca man.“

Fa d’uopo accordare a Zèculo un talento particolare per conoscere le maschere.

Colui, che dopo questa sorte di prove si trovava escluso dalla pretesa, o posposto ad altri, e non credeva d’esserlo giustamente, cercava di risarcirsi colla vio-