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origini delle imprese e delle medaglie 211


fica il dominio de’ fondi di ciascun orbe o territorio o distretto di ciascuna repubblica, ch’or si chiama «dominio eminente», ed è significato col geroglifico d’un pomo ch’oggi sostengono le corone delle civili potenze, come appresso si spiegherá. Significato fortissimo col «tre» appunto, [poiché i greci solevano usare i superlativi col numero del «tre»], come parlan ora i francesi; con la qual sorta di parlare fu detto il fulmine trisulco di Giove, che solca fortissimamente l’aria (onde forse l’idea di «solcare» fu prima di quello in aria, dipoi in terra, e per ultimo in acqua); fu detto il tridente di Nettunno, che, come vedremo, fu un uncino fortissimo da addentare o sia afferrare le navi; e Cerbero detto trifauce, cioè d’una vastissima gola.

492Le quali cose qui dette dell’imprese gentilizie sono da premettersi a ciò che de’ lor principi si è ragionato in quest’opera la prima volta stampata; ch’è ’l terzo luogo di quel libro per lo quale non ci ’ncresce per altro d’esser uscito alla luce.

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493In conseguenza di tutto ciò, da queste lettere e queste leggi che truovò Mercurio Trimegisto agli egizi, da questi «caratteri» e questi «nomi» de’ greci, da questi «nomi» che significano e «genti» e «diritti» a’ romani, gli tre principi della lor dottrina, Grozio, Seldeno, Pufendorfio, dovevan incominciar a parlare del diritto natural delle genti. E si dovevano con intelligenza spiegarla co’ geroglifici e con le favole, che sono le medaglie de’ tempi ne’ quali si fondarono le nazioni gentili; e sí accertarne i costumi con una critica metafisica sopra essi autori delle nazioni, dalla quale doveva prendere i primi lumi questa critica filologica sopra degli scrittori, i quali non provennero che assai piú di mille anni dopo essersi le nazioni fondate.