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delle famiglie di figliuoli 233


quasi «aquilegae» (come certamente «aquilex» ci restò detto il «ritruovatore o raccoglitore dell’acqua»), perocché senza dubbio gli uccelli, de’ quali osservò gli auspíci Romolo per prender il luogo alla nuova cittá, dalla storia ci si narrano essere stati avvoltoi, che poi divennero aquile e furon i numi di tutti i romani eserciti. Cosí gli uomini semplici e rozzi, seguendo l’aquile, le quali credevano esser uccelli di Giove perché volan alto nel cielo, ritruovarono le fontane perenni, e ne venerarono quest’altro gran beneficio che fece loro il Cielo quando regnava in terra. E dopo quello de’ fulmini, gli piú augusti auspíci furon osservati i voli dell’aquile, che Messala e Corvino dissero «auspíci maggiori» ovvero «pubblici», de’ quali intendevano i patrizi romani quando nelle contese eroiche replicavano alla plebe «auspicia esse sua». Tutto ciò, dalla provvedenza ordinato per dar principio all’uman genere gentilesco, Platone stimò essere stati scorti provvedimenti umani de’ primi fondatori delle cittá. Ma nella barbarie ricorsa, che dappertutto distruggeva le cittá, nella stessa guisa si salvarono le famiglie, onde provennero le novelle nazioni d’Europa; e ne restarono agl’italiani dette «castella» tutte le signorie che novellamente vi sursero, perchè generalmente s’osserva le cittá piú antiche e quasi tutte le capitali de’ popoli essere poste sull’alto de’ monti, ed al contrario i villaggi sparsi per le pianure: onde debbono venire quelle frasi latine «summo loco», «illustri loco nati» per significar «nobili», e «imo loco», «obscuro loco nati» per dir «plebei», perché, come vedremo appresso, gli eroi abitavano le cittá, i famoli le campagne.

526Però, sopra tutt’altro, per le fontane perenni fu detto da’ politici che la comunanza dell’acqua fusse stata l’occasione che da presso vi si unissero le famiglie, e che quindi le prime comunanze si dicessero φρατρίαι da’ greci, siccome le prime terre vennero dette «pagi» a’ latini, come da’ greci dori fu la fonte chiamata παγά: ch’è l’acqua, prima delle due principali solennitá delle nozze. Le quali da’ romani si celebravano aqua et igni, perché i primi matrimoni naturalmente si contrassero tra uomini e donne ch’avevano l’acqua e il fuoco comune,