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238 libro secondo - sezione quarta - capo primo


che dicono i greci. E gli aborigini furon giganti, e «giganti» propiamente significano «figliuoli della Terra»; e cosí la Terra ci fu fedelmente narrata dalle favole essere stata madre de’ giganti e dei dèi.

532Le quali cose tutte sopra si sono da noi ragionate, e qui, ch’era luogo loro propio, si son ripetute per dimostrare che Livio mal attaccò cotal frase eroica a Romolo e a’ padri, di lui compagni, ove ai ricorsi nell’asilo aperto nel luco gli fa dire «esser essi figliuoli di quella terra», e ’n bocca loro fa divenire sfacciata bugia quella che ne’ fondatori de’ primi popoli era stata un’eroica veritá: tra perché Romolo era conosciuto reale d’Alba, e perché tal madre era stata loro pur troppo iniqua a produrre de’ soli uomini, tanto ch’ebbero bisogno di rapir le sabine per aver donne. Onde hassi a dire che, per la maniera di pensare de’ primi popoli per caratteri poetici, a Romolo, guardato come fondatore di cittá, furon attaccate le propietá de’ fondatori delle cittá prime del Lazio, in mezzo a un gran numero delle quali Romolo fondò Roma. Col qual errore va di concerto la diffinizione che lo stesso Livio dá dell’asilo: che fusse stato «vetus urbes condentium consilium»; che ne’ primi fondatori delle cittá, ch’erano semplici, non giá consiglio, ma fu natura che serviva alla provvidenza.

533Quivi si fantasticò la quarta divinitá delle genti dette «maggiori», che fu Apollo, appreso per dio della luce civile; onde gli eroi si dissero κλειτοί («chiari») da’ greci, da κλέος («gloria»), e si chiamarono «inclyti» da’ latini, da «cluer», che significa «splendore d’armi», ed in conseguenza da quella luce alla quale Giunone Lucina portava i nobili parti. Talché, dopo Urania — che sopra abbiam veduto esser la musa ch’Omero diffinisce «scienza del bene e del male», o sia la divinazione, come si è sopra detto, per la quale Apollo è dio della sapienza poetica ovvero della divinitá — quivi dovette fantasticarsi la seconda delle muse, che dev’essere stata Clio, la quale narra la storia eroica; e la prima storia sí fatta dovette incominciare dalle geanologie di essi eroi, siccome la sagra storia comincia dalle discendenze de’ patriarchi. A sí fatta storia dá Apollo il prin-