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delle famiglie di figliuoli 245


abbondanza delle raccolte: cosí «fiumi d’oro» detti il Pattolo. il Gange, l’Idaspe, il Tago, perché fecondano le campagne di biade. Di queste poma d’oro certamente Virgilio, dottissimo dell’eroiche antichitá, portando innanzi il trasporto, fece il ramo d’oro che porta Enea nell’inferno; la qual favola qui appresso, ove sará suo piú pieno luogo, si spiegherá. Del rimanente, l’oro metallo non si tenne a’ tempi eroici in maggior pregio del ferro: come Tearco, re di Etiopia, agli ambasciadori di Cambise, i quali gli avevano presentato da parte del loro re molti vasi d’oro, rispose non riconoscerne esso alcun uso e molto meno necessitá, e ne fece un rifiuto naturalmente magnanimo; appunto come degli antichi Germani (ch’in tali tempi si truovarono essere questi antichissimi eroi i quali ora stiam ragionando) Tacito narra: «Est videre apud illos argentea vasa legatis et principibus eorum muneri data, non alla vilitate quam quae humo finguntur». Perciò appo Omero nell’armarie degli eroi si conservano con indifferenza armi d’oro e di ferro, perché il primo mondo dovette abbondare di sí fatte miniere (siccome fu ritruovata nel suo scuoprimento l’America), e che poi dall’umana avarizia fussero esauste.

547Da tutto lo che esce questo gran corollario: che la divisione delle quattro etá del mondo, cioè d’oro, d’argento, di rame e di ferro, è ritruovato de’ poeti do’ tempi bassi; perché quest’oro poetico, che fu il frumento, diede appo i primi greci il nome all’etá dell’oro, la cui innocenza fu la somma selvatichezza de’ polifemi (ne’ quali riconosce i primi padri di famiglia, come altre volte si è sopra detto, Platone), che si stavano tutti divisi e soli per le loro grotte con le loro mogli e figliuoli, nulla impacciandosi gli uni delle cose degli altri, come appo Omero raccontava Polifemo ad Ulisse.

548In confermazione di tutto ciò che finora dell’oro poetico si è qui detto, giova arrecare due costumi, ch’ancor si celebrano, de’ quali non si possono spiegar le cagioni se non sopra questi principi. Il primo è del pomo d’oro, che si pone in mano agli re tralle solennitá della lor coronazione; il quale dev’esser lo stesso che nelle lor imprese sostengono in cima alle loro