Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. I, 1928 – BEIC 1964037.djvu/28

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22 idea dell’opera


Varrone diceva. Perché tai primi campi da’ nobili furon dati a’ plebei col peso di pagarne loro la «decima» che fu detta «d’Ercole» appresso i greci, ovvero «censo» (che si truova quello da Servio Tullio ordinato a’ romani), ovvero «tributo», il quale portava anco l’obbligazione di servir a propie spese i plebei a’ nobili nelle guerre, come pur ben si legge apertamente nella storia romana antica. E quivi si scuopre l’origine del censo, che poi restò pianta delle repubbliche popolari; la qual ricerca ci ha costo la maggior fatiga di tutte sulle cose romane, in ritruovare la guisa come in questo si cangiò il censo di Servio Tullio, che si truoverá essere stato la pianta delle antiche repubbliche aristocratiche; lo che ha fatto cadere tutti in errore di credere Servio Tullio aver ordinato il censo [pianta] della libertá popolare.

26Dallo stesso principio esce l’origine de’ commerzi, che, ’n cotal guisa qual abbiam detto, cominciarono di beni stabili col cominciare d’esse cittá; che si dissero «commerzi» da questa prima mercede che nacque al mondo, la quale gli eroi, con tali campi, diedero a’ famoli sotto la legge ch’abbiam detto di dover questi ad essoloro servire; — l’origine degli erari, che si abbozzarono col nascere delle repubbliche, e poi i propiamente detti da «aes aeris», in senso di «danaio», s’intesero con la necessitá di somministrare dal pubblico il danaio a’ plebei nelle guerre; — l’origine delle colonie, che si truovano caterve, prima di contadini che servivano agli eroi per lo sostentamento della lor vita, poi di vassalli che ne coltivavano per sé i campi sotto i reali e personali pesi giá divisati; le quali si appelleranno «colonie eroiche mediterranee», a differenza delle oltramarine giá sopra dette; — e, finalmente, l’origini delle repubbliche, le quali nacquero al mondo di forma severissima aristocratica, nelle quali i plebei non avevano niuna parte di diritto civile. E quindi si ritruova il romano essere stato regno aristocratico, il quale cadde sotto la tirannia di Tarquinio Superbo, il quale aveva fatto pessimo governo de’ nobili e spento quasi tutto il senato; ché Giunio Bruto, il quale nel fatto di Lugrezia afferrò l’occasione di commuovere