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302 libro secondo - sezione quinta - capo quinto


loro cagioni, che, come per tutta quest’opera si osserverá, sono quasi quattro elementi di quest’universo civile: cioè religioni, matrimoni, asili e la prima legge agraria che sopra si è ragionata; — e poi, tra tutti i possibili umani, si vada in ricerca se tante, sí varie e diverse cose abbian in altra guisa potuto aver incominciamenti piú semplici e piú naturali tra quelli stessi uomini ch’Epicuro dice usciti dal caso e Zenone scoppiati dalla necessitá: ché né ’l caso gli divertí né ’l fato gli strascinò fuori di quest’ordine naturale. Ché, nel punto nel qual esse repubbliche dovevano nascere, giá si erano innanzi apparecchiate ed erano tutte preste le materie a ricever la forma; e n’uscí il formato delle repubbliche, composto di mente e di corpo. Le materie apparecchiate furono propie religioni, propie lingue, propie terre, propie nozze, propi nomi (ovvero genti o sieno case), propie armi, e quindi propi imperi, propi maestrati e per ultimo propie leggi; e, perché propi, perciò dello ’n tutto liberi, e, perché dello ’n tutto liberi, perciò costitutivi di vere repubbliche. E tutto ciò provenne perché tutte l’anzidette ragioni erano state innanzi propie de’ padri di famiglia, nello stato di natura monarchi; i quali, in questo punto, unendosi in ordine, andaron a generare la civil potestá sovrana, siccome, nello stato di natura, essi padri avevan avuto le potestá famigliari, innanzi non ad altri soggette che a Dio. Questa sovrana civil persona si formò di mente e di corpo. La mente fu un ordine di sappienti, quali in quella somma rozzezza e semplicitá esser per natura potevano, e ne restò eterna propietá che senza un ordine di sappienti gli Stati sembrano repubbliche in vista, ma sono corpi morti senz’anima: dall’altra parte il corpo, formato col capo ed altre minori membra. Onde alle repubbliche restonne quest’altra eterna propietá: ch’altri vi debban esercitare la mente negl’impieghi della sapienza civile, altri il corpo ne’ mestieri e nell’arti che deon servire cosí alla pace come alla guerra; con questa terza eterna propietá: che la mente sempre vi comandi e che ’l corpo v’abbia perpetuamente a servire.

631Ma ciò che dee recare piú maraviglia è che la provvedenza, come, trallo far nascere le famiglie (le quali tutte erano nate con