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360 libro secondo - sezione decima - capo primo


de’ quali debbon esser ripieni; come l’etá degli dèi, nella quale abbiamo truovato quasi tutte l’origini delle cose umane civili, e al dottissimo Varrone corre per «tempo oscuro». La seconda è di tempi pieni di fatti de’ quali debbon esser vuoti; come l’etá degli eroi, che corre per dugento anni, e, sulla falsa oppenione che le favole fussero state ritruovati di getto de’ poeti eroici, e sopra tutti di Omero, s’empie di tutt’i fatti dell’etá degli dèi, i quali da questa in quella si devono rovesciare. La terza è di tempi uniti che si devon dividere, acciocché nella vita d’un solo Orfeo la Grecia da fiere bestie non sia portata al lustro della guerra troiana; ch’era quel gran mostro di cronologia che facemmo vedere nell’Annotazioni alla Tavola cronologica. La quarta ed ultima è di tempi divisi che debbon esser uniti; come le colonie greche menate in Sicilia ed in Italia piú di trecento anni dopo gli error degli eroi, le quali vi furono menate con gli errori e per gli errori de’ medesimi eroi.