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[SEZIONE UNDECIMA]

[GEOGRAFIA POETICA]

[CAPITOLO PRIMO]

della geografia poetica

741Or ci rimane finalmente di purgare l’altro occhio della storia poetica, ch’è la poetica geografia, la quale, per quella propietá di natura umana, che noi noverammo tralle Degnitá, che «gli uomini le cose sconosciute e lontane, ov’essi non ne abbian avuto la vera idea o la debbano spiegar a chi non l’ha, le descrivono per somiglianze di cose conosciute e vicine», ella, nelle sue parti ed in tutto il suo corpo, nacque con picciol’idee dentro la medesima Grecia, e, coll’uscirne i greci poi per lo mondo, s’andò ampliando nell’ampia forma nella qual ora ci è rimasta descritta. E i geografi antichi convengono in questa veritá, ma poi non ne sepper far uso; i quali affermano che le antiche nazioni, portandosi in terre straniere e lontane, diedero i nomi natii alle cittá, a’ monti, a’ fiumi, colli di terra, stretti di mare, isole e promontori.

742Nacquero, adunque, entro Grecia la parte orientale, detta Asia o India; l’occidentale, detta Europa o Esperia; il settentrione, detto Tracia o Scizia; il mezzodí, detto Libia o Mauritania; e furono cosí appellate le parti del mondo co’ nomi delle parti del picciol mondo di Grecia per la somiglianza de’ siti, ch’osservaron i greci in quelle, a riguardo del mondo, simili a queste, a riguardo di Grecia. Pruova evidente di ciò