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138 libro quinto - capo secondo


i confini delle prime cittá, per gli ladronecci che si celebravano a’ tempi eroici. Che dev’essere la cagione perché la bucolica o pastoral poesia venne a’ tempi umanissimi egualmente tra’ greci con Teocrito, tra’ latini con Virgilio e tra gl’italiani con Sannazaro.

1060La voce «servitium» appruova queste cose istesse essere ricorse ne’ tempi barbari ultimi: per lo cui contrario rapporto il barone si disse «senior», nel senso nel qual s’intende «signore ». Talché questi servi nati in casa dovetter esser gli antichi franchi de’ quali si maraviglia il Rodino, e generalmente ritruovati, sopra, gli stessi che «vernae», li quali si chiamarono dagli antichi romani; da’ quali «vernaculae» si dissero le lingue volgari, introdutte dal volgo de’ popoli, che noi sopra truovammo essere state le plebi dell’eroiche cittá, siccome la lingua poetica era stata introdutta dagli eroi, ovvero nobili delle prime repubbliche.

1061Tal ossequio d’affranchiti — essendosi poi sparsa e quindi dispersa la potenza de’ baroni tra’ popoli nelle guerre civili, nelle qual’i potenti han da dipender da’ popoli, e quindi facilmente riunita essendosi nelle persone de’ re monarchi — passò in quello che si dice «obsequium principis», nel qual, all’avviso di Tacito, consiste tutto il dovere de’ soggetti alle monarchie. Al contrario, per la differenza creduta delle due nature, un’eroica, altra umana, i signori de’ feudi furon detti «baroni», nello stesso senso che noi qui sopra truovammo essere stati detti «eroi» da’ poeti greci e «viri» dagli antichi latini; lo che restò agli spagnuoli, da’ quali l’«uomo» è detto «baron», appresi tai vassalli, perché deboli, nel sentimento eroico, che sopra dimostrammo, di «femmine».

1062Ed oltre a ciò che testé abbiam ragionato, i baroni furon detti «signori», che non può altronde venire che dal latino «seniores», perché d’essi si dovettero comporre i primi pubblici parlamenti de’ nuovi reami d’Europa; appunto come Romolo il Consiglio pubblico, che naturalmente aveva dovuto comporre de’ piú vecchi della nobiltá, aveva detto «senatum». E, come da quelli, che perciò erano e si dicevano «patres»,