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XXV

864Non se ne sa nemmeno l‘etá.

XXVI

865E l’oppenioni ne sono sí molte e cotanto varie, che ’l divario è lo spazio di quattrocensessant’anni, ponendolo, dalle sommamente opposte tra loro, una a’ tempi della guerra di Troia, l’altra verso i tempi di Noma.

XXVII

866Dionigi Longino, non potendo dissimulare la gran diversitá degli stili de’ due poemi, dice che Omero essendo giovine compose l’Iliade e vecchio poi l’Odissea: particolaritá invero da sapersi di chi non si seppero le due cose piú rilevanti nella storia, che sono prima il tempo e poi il luogo, delle quali ci ha lasciato al buio, ove ci narra del maggior lume di Grecia,

XXVIII

867Lo che dee togliere tutta la fede ad Erodoto, o chi altro ne sia l’autore, nella Vita d‘Omero, ove ne racconta tante belle varie minute cose, che n’empie un giusto volume; ed alla Vita che ne scrisse Plutarco, il qual, essendo filosofo, ne parlò con maggiore sobrietá.

XXIX

868Ma forse Longino formò cotal congettura, perché Omero spiega nell’Iliade la collera e l’orgoglio d’Achille, che sono propietá di giovani, e nell’Odissea narra le doppiezze e le cautele di Ulisse, che sono costumi di vecchi.