Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/203

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piú difficili discipline. Io però, nell* istesso tempo che seco me ne congratulo e con cotesta sua ornatissima patria, posso ancora assicurarla ch’io giá ho incominciato a leggerla con quella attenzione e diletto che merita la gravitá istessa dell’argomento ed il credito del riguardevole autore, verso cui l’affezione, giá in me nata da preventiva stima, ha preso anche nuovo augumento per legge di gratitudine, dacché egli, non contento d’indirizzare a me la dedica di opera di tanta fama, ha voluto anche mostrarmisi cortese nella largitá del dono di essi esemplari. Da questi sentimenti può Vostra Signoria ben ravvisare la qualitá della grata mia riconoscenza e ripromettersene altresí i proporzionati effetti, ove mi somministri Ella, come desidero, le convenevoli aperture d’ impiegarmi in cose di suo servigio. E le auguro intanto ogni maggior felicitá, ecc.

Roma, 8 dicembre 1725.

XXXIX

AL CARDINAL LORENZO CORSINI Replica alla precedente lettera.

Con l’umiliazione piú ossequiosa m’inchino a professare a Vostra Eminenza gl’infiniti obblighi per l’altezza dell’animo onde ha Ella degnato con sensi si generosi e propi della vostra grandezza ricevere la mia opera e me nella vostra potente protezione; talché benedico ben venticinque anni da me spesi nella meditazione di si fatto argomento, ed in mezzo le avversitá della mia fortuna e le remore che mi facevano gli esempli infelici degl’ingegni che han tentato delle nuove e grandi discoverte, abbia io menato tant’oltre la vita che portassi a compimento questo lavoro, che mi ha prodotto il merito o, per meglio dire, la buona ventura di compiacersene un principe di Santa Chiesa di tanta sapienza di quanta la fama da per tutto con immortali laudi la celebra. Con l’ istessa umiltá di spirito supplico Vostra

G. B. Vico, Opere - v.

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