Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/211

Da Wikisource.

XLII

ALL’ABATE ESPERTI IN ROMA

Intorno alle cagioni del poco incontro della Scienza nuova e alle condizioni della cultura e degli studi del tempo.

Rendo a Vostra Signoria illustrissima cumulatamente i lieti augúri che volentieri prendo dalla di lei verso me singolare bc-nivoglienza, e, nelLatto stesso che gliele rendo, gliene rimango infinitamente obbligato.

Siccome infiniti obblighi le professo altresi dell’ufizio passato col signor cardinale d’intorno all’onesta utilitá la quale io credeva avermi offerto la fortuna nella discoverta delie origini eroiche delle due case di Francia e d’Austria: ma, poiché non sembra all’Eminenza Sua convenirgli, io tanto debbo stimare. Però mi perdoni qui la molta affezione che Vostra Signoria illustrissima ha per fi miei vantaggi, se in ciò non ascolto il di lei consiglio. Perché stimerei meritare, se non biasimo, almeno poco gradimento appo i signori cardinali Cienfuegos e Polignac, se inviassi loro gli esemplari dell’opera cotanto tardi e di carta ordinaria, perché de’ fini se n’è stampata una sola dozena e non piú; e presentarli senza altra mallevadoria che della sua fama, che, come lo stesso signor cardinale Corsini diceva con essofei, non aveva incontrato applauso appresso taluni, i quali devono essere i piú, tra per le ragioni le quali Ella, per favorirmi, gli addusse, ed esso signor cardinale con la sua solita generositá si degnò di riceverle, e per queste altre che io ora le arrecherò.

Il libro è uscito in una etá in cui, con l’espressione di Tacito, ove riflette sopra i suoi tempi somigliantissimi a questi nostri, «corrumpere et cor rampi saeculum vocatur» ; e perciò, come libro che o disgusta o disagia i molti, non può conseguire l’applauso universale. Perché egli è lavorato sull’ idea della Providenza, si adopera per la giustizia del gener umano e richiama le nazioni a severitá. Ma oggi il mondo o fluttua ed