Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/229

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rale data in luce per la morte della marchesa Cimini, ingenuamente ne sentiva, abbia voluto contrappesarla ad altre vostre opere e dire che un’operucciola, che altri giudicarebbe da passatempo, preponderi ad opere su di cui vi avete gocciolato il cervello in tutto il tempo di vostra vita. Di grave tracotanza mi accagionerei, se mi recassi a coscienza d’essermi fatto giudice delle vostre cose e d’aver voluto dar loro il giusto peso. E se dar giudizio di tutt’aitre opre d’ingegno per ogni verso m’è sconvenevole, sarei temerario ad eccesso se volessi darle delle vostre. La maniera del mio favellare, riveritissimo signor Giambattista, la quale, e per l’alta idea che ho di Vostra Signoria e per la grande difficoltá che da me s’incontra in restrignere in poco quel molto che dir se ne dovrebbe, e tra per mille riguardi, è corta, ha dato a Vostra Signoria motivo di credere che io abbia voluto diroccare una tanto ben fondata vostra opinione, con dire esser da piú cotal funebre orazione che non sono e ’l Dritto universale e la Scie?iza nuova , su di cui avete travagliato con merito indicibile. Ma, s’ella è corta, cortissima, com’esser manifestamente si vede, dé’ il vostro luminoso intendimento sopperirle.

Gentilissimo amico e stimatissimo, dacché venutimi fra mani i vostri libri sul bel principio mi vi applicai colla lezione e colla meditazione, mi accorsi di un certo spirito, che si racchiudea ne’ vostri ragionari, innalzato a pensare sopra la maniera comune degli uomini, e mi sono mai sempre ingegnato di penetrare ne’ piú cupi recessi di vostra mente, onde colla stessa facilitá escono e questo e quello ed ogn’altro lavoro, sembri grande quanto si voglia, tanto che altre cagioni non l’interrompano quel corso ond’ella si spinse da prima a meditare sulle divine ed umane cose; e mi sono sforzato di commendarvi, comecché a dover non si puote, per quel verso onde proviene a Vostra Signoria sincerissima la lode. Non giá come altri, i quali, o volendovi colmare d’applausi, han preso una od altra cosa ratta dalla perpetua serie del vostro ragionare che loro piú incontrasse il genio, ed ivi sopra han formato un catafalco di lodi; o, volendovi fare la critica, si son fatti innanzi con qualche fatto dí non