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Ella della picciola gratitudine che le ho mostrata piú per confessarle che per soddisfarle le mie partite, che terrò sempre accese per esser sempre suo buon debitore e per sempre ricordarle di comandarmi e per tuttavia riprotestare a Vostra Signoria illustrissima in quanto conto io abbia i suoi favori e i suoi meriti. E intanto con piena osservanza tutto me l’esibisco riprotestandomi, ecc.

Bari, 26 ottobre 1 737.

LXXX

A GIUSEPPE PASQUALE CIRILLO

Elogia V Orazione composta dal Cirillo per le nozze del re Carlo Borbone con Maria Amalia di Sassonia.

Voi, per quel singoiar amore che mi portate, vi siete ieri compiaciuto di comunicarmi privatamente la bellissima orazione che vi è stato ordinato di recitare nella nostra universitá, ove sará una pubblica dimostranza d’ossequio nell’occasione che ’l nostro re si è impalmato alla principessa reai di Polonia. L’argomento sono nozze reali; e gli re sono la cosa piú sublime ch’ammirano e venerano le nazioni sopra la terra, e le nozze altronde sono l’azione piú gaia ed ornata che celebrano gli uomini nella vita. Voi, con saggio temperamento, avete concepita e tessuta la vostra pregevolissima diceria di concetti grandi insieme ed ameni, robusti e teneri, gravi e leggiadri; e l’avete vestita d’una locuzione scelta ma non ricercata, naturale ma nobile, dotta ma che non sa affatto di scuola e sembra nata in una nobilissima corte, lo mi rallegro con essovoi di cotesto bel parto del vostro pronto e purgato ingegno, e ve n’auguro molta lode, e molto piú da coloro i quali son usi di gustare la grandezza della romana e la delicatezza altresi della greca, delle quali avete fatto un bel misto nella nostra italiana favella. Ed umilmente vi riverisco, ecc.

[Napoli, poco dopo il maggio 1738. J