Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/294

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seconda redazione e con la data dell’8 maggio 1725, fu premessa alla prima Scienza nuova. Che il Monti la presentasse al Corsini e scrivesse o facesse scrivere al V. che il cardinale l’aveva gradita, è affermato esplicitamente nella lettera XXXVII: sta, per altro, in fatto che il V., oltre che del Monti, si servi, come d’intermediario presso il Corsini, anche di Francesco Buonocore (cfr. lettera XXIX).

XXIX. — Francesco Buonocore o Boncore, nato a Napoli da famiglia ischiana il 22 novembre 1680, era stato in medicina discepolo del Cirillo e dell’Ariani e, in rettorica, del V-, dal quale aveva imparato a far versi, parecchi dei quali s’incontrano nelle raccolte del tempo. Archiatra allora di Filippo V di Spagna, tornò a Napoli nel 1734 con Carlo di Borbone, che lo nominò protomedico del Regno, non senza critiche di chi rimproverava al B. di dare ai suoi ammalati troppe medicine. A istanza di lui il V. scrisse nel 1738 un’iscrizione pel sepolcreto deH’arciconfraternita dei farmacisti di Napoli.

XXXI. — È risposta, naturalmente, a una lettera dispersa del V., il quale, terminata nel ms. la Scienza nuova iti forma negativa , aveva chiesto quel sussidio per la stampa, che il Corsini, con l’accettazione della dedica, aveva implicitamente promesso (cfr. lett. XXX).

XXXII. — Sull’Esperti, p. 124. La sua lettera al Porcia del 23giugno 1725 è andata dispersa. Ma dalla risposta del Porcia appare chiaro che fin da quel giorno l’Esperti gli aveva inviato a Venezia il primo pezzo dell’ Autobiografia vichiana. — Tra i «medici letterati» napoletani, di cui l’Esperti aveva discorso col Porcia, era indubbiamente Nicola Cirillo (cfi\ lett. XXXIV).

XXXIII. — Il padre abate Celestino Galiani (n. a San Giovanni Rotondo il i68x, m. a Napoli il 1753) dimorava allora a Roma, ove insegnava storia ecclesiastica nella Sapienza. Fu poi generale dell’ordine celestino (1729), arcivescovo di Taranto (1731), cappellano maggiore del Regno e arcivescovo di Tessalonica (1732), stipulatore d’un concordato tra Roma e Napoli (1737-41)» presidente del Tribunale misto (1741). I suoi mss., tra cui un’autobiografia e un amplissimo carteggio inediti, si serbano oggi dalla Societá napoletana di storia patria. Il V. lo conobbe di persona a Napoli nel 173 r, ricevendone poi parecchie prove d’affetto e di stima (cfr. pp. 304-9). — Sul Petagna vedere anche lett. XXXI V e XLIII. — L’esemplare della Scienza nuova prima inviato al Galiani si serba,