Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/300

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mente, a quanto sembra, in casa di Carlo Spinelli principe di Tarsia, per l’apertura della cui biblioteca (per la quale il V., poco prima di morire, aveva preparato un distico, che fu poi ivi inciso) curò una miscellanea poetica (Napoli, 1747). — In casa del Laurenzana il V. dovè incontrarsi altresí col pittore Bernardo de Dominici (1684-1770), che serviva di paesi, marine e bambocciate quel signore, e che ricorda il V. e il Giovo tra coloro che gli dettero aiuti per le sue famigerate Vite dei pittori, scultori ed architetti napoletani (Napoli, 1742-3).

LXI. — Questo rifacimento della lettera LIX era destinato a un volume contenente elogi del duca di Laurenzana.

LXII. — Il domenicano friulano Domenico Concina (1686-1756), di cui può vedersi il ritratto nella Marciana di Venezia e le cui opere fílosofico-teologiche, prevalentemente polemiche, suscitarono molte ire durante l’accesa guerra prò e contra il giansenismo, era allora a Napoli a predicare la quaresima. Domenicano altresí il fratello di lui Nicola (m. 1763), il quale, dopo d’avere insegnato nelle scuole del suo ordine, era passato circa quel tempo (1732) alla cattedra di metafisica nell’Universitá di Padova. Del qual Nicola il padre Daniele donò al V. il testo a stampa d’una Or alio recitata per l’apertura dell’anno accademico 1732-3 e nella quale era ricordato con grandi elogi il Diritto universale. Da clic’ una dispersa lettera di ringraziamento del V., accompagnata dall’ invio di due opuscoli, che furono quasi certamente le llndiciae e il De mente heroica (cfr. lett. LXI II).

LXI II. — L’esemplare postillato della Scienza nuova seconda (1730) donato dal V. al padre Daniele Concina è andato disperso. Ma in che cosa consistessero quelle postille, attese con tanta ansia dal p. Nicola, può scorgersi da parecchi altri esemplari postillati della medesima opera. Esse, del resto, furono rifuse dal V. stesso nelle Correzioni, miglioramenti e aggiunte terze (cfr. p. 1 26). — L’«orazione» del p. Nicola Concina è quella ricordata nella nota alla lett. LXII, da vedere altresi pei due opuscoli a lui inviati dal V.

LXIV. — Giuseppe Pasquale Cirillo da Grumo (1709-76), della stessa famiglia dei medici Nicola e Domenico, era stato discepolo del V. Nel 1729 ebbe la cattedra di diritto canonico nell’Universitá di Napoli, salvo a passare nel 1732 a quella di istituzioni di diritto civile, nel 1738 a quella di diritto municipale e nel 1755 alla cattedra di diritto civile della mattina (quella invano desiderata dal V.). Pubblicò parecchie opere giuridiche; fu estensore del