Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/302

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riuscito finora introvabile (e può anche darsi che finisse col non vedere la luce). — L’«augurio» che l’Alfani trovava intempestivo si riferiva, forse, a un auspicio di nozze per Carlo di Borbone. — Alla domanda di chiarimenti sul luogo della Scienza nuova, che è a p. 369 dell’edizione del 1730, il V. rispose in certo modo nella redazione definitiva (1744), ch’egli cominciò a preparare in quel tempo e in cui l’osservazione sull’antinomia tra poesia e metafisica ricomparisce ampliata (c ir. ediz. Nicolini 2 , capov. 821).

LXIX. — ■ Il libretto che Daniele Concilia prometteva d’inviare fu pubblicato, non nel 1736, come nella nota del V., ma nel 1734: F. Nicolai Concinae, Origines, fundamenta et capita prima delineata iuris naturalis et genti um (s. 1 . a., ma Venezia, 1734). Il V., che vi è ricordato piú volte con elogio, volle a sua volta rammentare, con elogi non minori, il Concilia nella redazione definitiva della Scienza nuova , che allora andava preparando (ediz. Nicolini 2 , capov. 974). Per l’altro opuscolo del Concina ricordato dal V. nella nota, cfr. lett. LXII 1 . — Dell’abate Aloisio (che probabilmente aveva una causa nel Sacro Reai Consiglio) non s’hanno notizie. — Sul Ventura, p. 281. — Il «cappellano maggiore», di cui nella nota, era Celestino Galiani.

LXX. — Giovanni Barba, giá avvocato a Napoli e professore nell’Universitá, s’era trasferito quale avvocato concistoriale a Roma, ove, divenuto sacerdote, fu nominato da Clemente XII suo cappellano segreto soprannumerario e segretario della rinnovata Congregazione della direzione degli studi (istituita giá da Sisto V), che, come appare dal carteggio di Celestino Galiani, non conchiuse nulla. Mori vescovo di Bitonto il 12 settembre 1749. La sua lettera al V. è andata dispersa: della sua opera Dell’arte e del metodo delle língue , disegnata dall’autore in tre libri, comparve soltanto il primo (Roma, Zempel, 1735), inviato, oltre che al V., anche a parecchi altri studiosi napoletani (Egizio, Capasso, ecc.), le cui lettere di ringraziamento, insieme con la presente, si serbano a Roma dal barone Gennaro Serena. Una lettera inedita del Barba al p. Guido Grandi, anch’essa relativa al Metodo delle lingue, è nella Biblioteca universitaria di Pisa. Un suo sonetto si trova nei Componimenti in morte del Brunasso (Napoli, 1740), ai quali collaborò altresi il V.

LXXI. — Dalla lettera stessa appare che nell’estate del 1736 il V. e Giuseppe Pasquale Cirillo avevano scritto al Concina raccomandando il Gaspari, aspirante a una cattedra di teologia nel